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Se non le avete viste, cercatele su RaiPlay. E mostratele. Le due puntate di “Che ci faccio qui” il programma andato in onda su Rai3 del giornalista Domenico Iannacone, sono lo spaccato di una terra, la mia, la nostra Calabria che sopravvive tra gli estremi, che trasuda umanità e bellezza, che racchiude la polarità di tante storie che sono troppo, davvero troppo, quasi insostenibili per un solo lembo di terra. Eppure convivono. Qui. Un giornalismo di qualità e approfondimento che nella stessa puntata dà voce agli ultimi con una delicatezza quasi poetica, respira e coniuga arte e talento, fatica e successo, umanità e cultura. È tutto qui. Con i disperati di Rosarno, le storie di Bubu, della piccola Angela, di Alì il bracciante senegalese che vive senza né luce né acqua in un deposito abbandonato e gli sforzi epici di Bartolo Mercuri dell’associazione il Cenacolo di Maropati che dà supporto ed assistenza da oltre vent’anni a queste persone sfruttate e ai margini della società, di cui nessuno sembra accorgersi. Ancora la lotta contro le cosche della ‘ndrangheta portata avanti dagli imprenditori Antonino e Giuseppe De Masi piantonati a vista da anni e costretti a vivere lontani dai loro affetti per non piegarsi alle logiche della criminalità organizzata calabrese. E nel corso del programma la narrazione nuovamente si ribalta e approda nel mondo magico, inaspettato del Musaba di Mammola, insieme ad Hiske Maas la guerriera, nel cuore della locride, in quel museo-laboratorio di arte contemporanea nato dall’indimenticato genio di Nik Spatari al cui interno è custodita la Cappella Sistina della Calabria.

Poi ancora l’incontro con il futuro: prima insieme al vicepresidente della multinazionale NTT Data, l’ingegnere Piero Scarpino, nostro concittadino, a capo di un colosso che dà lavoro ad oltre 400 giovani e ancora il direttore del Dipartimento di matematica e informatica il prof. Gianluigi Greco dell’Università della Calabria tra i massimi esperti di intelligenza artificiale e tutti loro che immaginano e disegnano nuovi mondi e fanno vivere nel presente ciò che ieri era utopia. Un viaggio nella terra, dei contrasti e delle meraviglie, tra indignazione e stupore, un tuffo tra margini di sopravvivenza e miracolosa innovazione: un semplice viaggio nella Calabria di oggi.